ALBERO AQUILA
La suggestiva visione dantesca dell’aquila ingigliata del cielo di Giove nei canti XVIII-XX del Paradiso è ideata dalle splendide miniature delle tavole V e VI del Liber Figurarum, delle quali Dante riporta anche i dettagli (il rubino delle ali, un occhio solo, una pupilla e un ciglio, proprio come nelle figure gioachimite) e dalla immagine raffigurata in un’altra opera dell’abate di Fiore, lo Psalterium decem chordarum, dove l’aquila ha un valore allegorico compatibile con i versi danteschi; la grande visione dei canti XXIX-XXX del Purgatorio ove Beatrice è immagine e simbolo dell'Ecclesia spiritualis, che Gioacchino aveva lasciata come una eredità sacra alla spiritualità del secolo XIII.

ALBERO AQUILA

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